E’ stato presentato oggi al Consiglio Permanente dell’OSCE il Rapporto sulle detenzioni arbitrarie di civili ucraini da parte russa, preparato dalla missione di esperte indipendenti nominate dall’Ucraina e composta dalle Prof.sse Veronika Bilkova (Repubblica Ceca), Cecilie Hellestveit (Norvegia) e Elina Steinerte (Lettonia), a seguito dell’attivazione del Meccanismo di Mosca dell’OSCE lo scorso 29 febbraio da parte di 45 Stati partecipanti dell’OSCE, tra cui l’Italia.
Sulla base di interviste con vittime e testimoni, rappresentanti delle Autorità ucraine e organizzazioni della società civile, e delle informazioni raccolte, anche nel corso di una visita in Ucraina, il rapporto conclude che la detenzione arbitraria di civili ucraini da parte della Federazione Russa, dall’annessione illegale della Crimea nel 2014 fino ad oggi, si è verificata su vasta scala e si è accompagnata ad ulteriori gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani (tortura e altri trattamenti o punizioni inumani o degradanti, violenza sessuale, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali), costituendo una caratteristica distintiva dell’azione della Federazione Russa nei territori ucraini temporaneamente occupati.
Il Meccanismo di Mosca è uno degli strumenti a disposizione dell’OSCE per monitorare l’attuazione degli impegni presi dagli Stati partecipanti nell’ambito dei diritti umani e della democrazia (dimensione umana). Istituito durante la Conferenza sulla dimensione umana di Mosca nel 1991, il Meccanismo di Mosca permette agli Stati partecipanti dell’OSCE di istituire missioni ad hoc di esperti indipendenti, con il sostegno dell’Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR). Ad oggi, il Meccanismo di Mosca è stato attivato quindici volte.
E’ la quarta volta che il Meccanismo di Mosca dell’OSCE viene utilizzato per accertare violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani commesse durante la guerra di aggressione russa in Ucraina. I precedenti rapporti risalgono ad aprile 2022, luglio 2022 e maggio 2023. In nessuno di questi casi, la Federazione Russa ha collaborato con il lavoro delle successive missioni di esperti indipendenti OSCE.