Nasce da una collaborazione fra la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’OSCE e la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Trento il libro appena pubblicato dall’Ambasciatore Antonio Armellini dal titolo “L’ Italia e la Carta di Parigi della CSCE per una nuova Europa. Storia di un negoziato (luglio-novembre 1990)” (Editoriale Scientifica, 2022).
La pubblicazione costituisce un’opportunità unica per approfondire il complesso negoziato diplomatico che nel 1990 portò all’adozione della “Carta di Parigi” della Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE). Si trattò di un momento particolarmente importante per gli equilibri politici dell’Europa in un periodo di profondi cambiamenti e la vicenda, di cui si è andata sbiadendo negli anni la memoria, acquista nell’attuale fase di crisi una rinnovata attualità. L’Amb. Armellini, come capo della delegazione italiana, mette in luce il ruolo svolto dall’Italia nell’ambito dei delicati e complessi negoziati.
Il libro, arricchito da una introduzione di Giuseppe Nesi ed una postfazione di Ettore Greco, include contributi di Stefano Baldi, Fabio Cristiani, Pier Benedetto Francese, Natalino Ronzitti e Paolo Trichilo.
L’opera è inolte integrata da una ampia documentazione sui negoziati della Carta di Parigi, di grande interesse storico, resa disponibile sul sito di questa Rappresentanza italiana all’OSCE, accessibile mediante il seguente link.
Una copia integrale della edizione digitale è scaricabile gratuitamente in Open Access dal sito dell’Università di Trento. La versione cartacea è ordinabile in libreria o online.
Antonio Armellini, L’ Italia e la Carta di Parigi della CSCE per una nuova Europa. Storia di un negoziato (luglio-novembre 1990), Editoriale Scientifica, Napoli, 2022, pp. 316, € 20,00.
La prima parte di questo volume riguarda il negoziato che ha condotto alla Carta di Parigi per una nuova Europa e descrive con rigore, dovizia di particolari e spirito critico quanto avvenuto tra luglio e novembre 1990. La seconda parte contiene contributi sul contenuto della Carta scritti da alcuni dei diplomatici e accademici coinvolti nel negoziato e si conclude con una selezione di documenti inediti che aiutano il lettore a comprendere meglio quanto avvenuto. Con la Carta di Parigi, la CSCE aveva inteso rivisitare lo schema concettuale e pattizio dell’Atto Finale di Helsinki – che aveva rappresentato la pietra angolare della stabilità europea e prefigurato la via dei cambiamenti possibili – riaffermandone la validità nella nuova realtà che la crisi dell’URSS e la fine annunciata della guerra fredda andavano delineando. Quello che prima si era fatto in tre anni, lo si fece in sei mesi: la contrapposizione tradizionale fra i blocchi lasciò il campo all’iniziativa occidentale, con un ruolo propositivo efficace dell’ancora giovane cooperazione politica europea.
Note sull’autore:
Antonio Armellini è stato ambasciatore itinerante presso la CSCE (1990-92), in Algeria (1998-2000), India e Nepal (2004-2008), OCSE Parigi (2008-2010), Capo della Missione italiana in Iraq (2003-04). Ha collaborato, tra gli altri, con Altiero Spinelli e Aldo Moro. E’ autore di Il terrorismo internazionale dopo l’11 settembre: l’azione dell’Italia (IAI Quaderni, 2003) con Paolo Trichilo, di L’elefante ha messo le ali. L’India del XXI secolo (Università Bocconi Editore, 2013) e di Né centauro né chimera. Modesta proposta per un’Europa plurale (Marsilio 2017) con Gerardo Mombelli. E’ opinionista fra gli altri del Corriere della Sera e di Huffington Post.